“Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo!” (1Cor 9,16).
Nell’odierna festa della Conversione di san Paolo, il CS don Paolo de Toth intende presentare un Articolo del secondo numero della Rivista Fede e Ragione (gennaio 1920) nel quale si commentano adeguatamente iniziative di tipo ecumeniste che ad oggi sono diventate più che attuali (assumendo ormai forme di Dialogo Interreligioso) proprio nell’Ottavario che va dal 18 gennaio (Festa della Cattedra di san Pietro a Roma) al 25 gennaio.
Al riguardo la stessa Rivista nel suo primo numero del dicembre 1919 ribadiva quanto segue, da cui attingiamo il titolo di questa breve presentazione: “Come poi si è accennato, uguale battaglia la nostra rivista impegnerà contro l’aconfessionalismo e l’interconfessionalismo, venuti oggi tanto di moda nel campo dell’azione cattolica e che conducono inevitabilmente al laicismo puro e semplice. Il distintivo dell’azione dei cattolici, in ogni branca di attività, deve essere il principio cattolico, deve essere Dio. Tacere Dio — bisogna ricordarlo — è negare Dio. Eliminare ed evitare quello che può essere causa di divisione — chiesa, religione, Dio — finisce per eliminare e negare Dio”.